Dopo lo Stop ai campionati ed alle attività sportive è obbligatorio iniziare a pensare alla nuova stagione, cercando di farsi trovare pronti per poter ripartire ed offrire il meglio. Pertanto continuano i movimenti nel mondo Orange1 Basket Bassano, e dopo i doverosi saluti all’uscente Enrico Marin bisogna passare a dare il benvenuto a colui che prenderà per i prossimi 5 anni le redini della direzione sportiva e gestionale della società Bassanese, Giacomo Rossi. Un volto noto per la nostra società viste le molte collaborazioni e le molte sfide con la Stella Azzurra Roma dove Giacomo ha lavorato nelle ultime stagioni, raggiungendo prestigiosi traguardi sia di squadra (oltre 30 Finali Nazionali, 10 Scudetti e 2 finali di Eurolega U18) che individuali, tra cui il Premio di Manager dell’anno nella stagione 2017/18 della Serie B LNP.

Trentacinque anni, senese di nascita, comincia la carriera nella sua Virtus Siena occupandosi sia della parte sportiva che di quella legata alla comunicazione per poi approdare alla Stella Azzurra nel 2010. Dieci anni nella capitale a guidare insieme a Germano D’Arcangeli uno dei più prolifici progetti giovanili italiani. Co-Autore della crescita della Academy con sede a Roma e del suo sviluppo internazionale che ha portato molti talenti da tutte le parti del mondo sino al palcoscenico più importante a livello continentale europeo. Nonostante la giovane età può già vantare una grande esperienza nel mondo della Pallacanestro.

“Dopo tutti questi anni cosa ti ha portato a lasciare la Stella Azzurra e cosa ti è rimasto di questa lunga esperienza?”

“La Stella resterà per sempre casa mia, ciò che sono come persona e come dirigente è grazie a Germano a tutti gli altri. La Stella non si lascia mai veramente, ti resta dentro per sempre, ma adesso sentivo la voglia di provare me stesso in una nuova realtà. Bassano è già un Club di prima fascia in Italia, quello che cercheremo di fare nei prossimi cinque anni è di portarlo ad essere un Club di prima fascia Europea. Un Club che possa creare giocatori per i vari campionati senior europei, ma soprattutto un Club che possa permettere a ragazzi di tutto il Mondo di giocarsi le loro chance per raggiungere una borsa di studio nei College americani. Saremo il trampolino di lancio per il sogno americano che molti hanno, dovremo essere la livella che questo sogno glielo distrugge o glielo realizza. Dico questo perché sognare una borsa di studio è fantastico, ma se i ragazzi non si focalizzano nel fare i passi giusti per raggiungere questo obiettivo, il sogno resterà nel cassetto. La fatica e la dedizione necessaria sono molte di più di quanto chiunque si aspetti”.

“Ti lega una profonda conoscenza e stima verso il Presidente Carlo Da Campo, vista le passate collaborazioni tra le due società. Cosa ti aspetti da questa nuova tappa della tua lunga ma giovane carriera? Come mai accettare questa sfida?” 

“Mi aspetto di imparare cose nuove. Di conoscere e risolvere problemi. Mi aspetto di poter sentire l’Oxygen come la mia nuova famiglia. Lo stimolo principale è proprio trovarsi in un posto nuovo che già funziona e cercare di migliorarlo. Personalmente spero in questi di anni di poter sviluppare rapporti e conoscenze per fare in modo che in tutto il Mondo del basket si sappia cosa è il progetto Oxygen. Dagli Stati Uniti, al Sudamerica, all’Asia. Vogliamo essere un hub internazionale per giocatori, allenatori, scout e dirigenti, in sostanza un posto dove non si può non passare. Potrà non piacere, ma dovrà essere chiaro a tutti cosa si fa. Il come lo si fa…sarà il nostro “segreto industriale” che mese dopo mese cercheremo di perfezionare. Avere al timone del comando dei visionari come Carlo Da Campo e Enri Pietribiasi, e Armando Donazzan, proprietario di Orange1, è l’iniezione di energia costante di innovamento di cui ci sarà sempre bisogno”.

La difficile situazione attuale legata alla pandemia avrà inevitabilmente conseguenze sul panorama sportivo e su quello della Pallacanestro. Difficoltà ma anche opportunità…”

“La difficoltà più grande, almeno nella nostra ottica, è che proprio nel momento in cui avremmo dovuto aprirci al Mondo, la pandemia creerà degli ostacoli logistici di notevole impatto. Dovremo essere bravi a non arrenderci a questa situazione e trovare modalità alternative, e magari migliorative, per andare avanti. L’opportunità di cui parli sta proprio nel fatto che in questo momento serve quel talento nelle persone per andare oltre i problemi. Le grandi idee nascono sempre in momenti difficili, ecco da questo punto di vista dobbiamo sentirci già tutti sotto pressione, perché come Club si può fare in un solo anno dei passi in avanti che, in una situazione normale, avrebbero richiesto il triplo del tempo”.

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